Johannes Defuk, vescovo di Augusta, proprio non ne vuole sapere di lasciare la sua amata terra tedesca per accompagnare l’imperatore Enrico V di Franconia a Roma, per l’incoronazione ufficiale.
Cammina avanti e indietro nella sua stanza, indeciso se scrivere a sua maestà adducendo una malattia improvvisa come scusa. Ma non può farlo. L’imperatore sarebbe capace di destituirlo in meno di un’istante. Dovrà fare buon viso a cattiva sorte e affrontare il viaggio per l’Italia.
L’Italia è una terra dalle mille identità, fatta di popoli diversi, ognuno particolare a modo suo. Passerà nei domini della contessa Matilde di Canossa, cugina dell’imperatore, che si estendono dalla terra lombarda fino a quella toscana. Poi attraverserà i territori del papato, con le vestigia dell’antico popolo romano, che ha lasciato la sua grandezza impressa nei marmi che ancora oggi emergono qua e là, specialmente nella città di Roma. Forse non sarà un viaggio spiacevole. Ci sarà sicuramente più caldo che lì nella sua Germania, perché anche il sole ha un calore diverso nella terra italiana.
E poi ci sarà il vino. Dicono che sia molto buono. Molto più buono del loro? Chissà.
Decide di mandare a chiamare Martino, il suo servitore più fedele e lo incarica di un’importante missione.
“Mi precederai durante il viaggio e visiterai ogni osteria che trovi sul cammino. Assaggerai il vino che ti offrono e se ne trovi uno molto buono me lo segnalerai con la scritta sulla porta EST, è qui.”
Martino obbedisce e l’indomani comincia il suo viaggio. Attraversa l’Alto Adige, poi scende in terra veneta e in quella di Romagna, si ferma nelle osterie migliori assaporando i vini, le cui uve sono state vendemmiate con passione e amore dai suoi contadini, seguendone la crescita, pigiandoli con i propri piedi.
Un giorno arriva al territorio di Montefiascone, nell’alto Lazio. Entrato nell’osteria, gli portano un fresco vino bianco limpido e brillante. Assaggiatolo, Martino ne apprezza il sapore pieno e dalle note fruttate. Ne rimane talmente soddisfatto che uscito dalla taverna scrive sulla porta “EST EST EST!!!” per indicare che il nettare d’uva è veramente sublime.
Arrivato nella medesima taverna e letta la scritta, il Vescovo Johannes entra e a colpo sicuro ordina un calice di Montefiascone. Appena appoggia le labbra al bicchiere rimane rapito dalla sua melodia di sapori che rimandano al sole e alla terra in cui si accinge a soggiornare.
Terminata l’incoronazione, il vescovo di Augusta decide di gustare per l’ultima volta la succulenta bevanda. Ma tanto ne ordina che alla fine si ammala e dopo pochi giorni purtroppo lascia la vita terrena. Il servo Martino affranto ordina la sepoltura nella chiesa di San Flaviano, facendo incidere sulla lapide questa scritta, tuttora esistente:
“Est! Est!! Est!!! Il mio signore Iohannes Defuk è morto per aver esagerato”.
Scritto da Giulia Morandi
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Per saperne di più sul Montefiascone DOC e sulla sua leggenda
Il sito Cantina di Montefiascone per conoscere i vini di questa terra