Personaggi: un signore assetato, il barista premuroso, il cameriere Guido, la signora Ivana, la Cedrata Tassoni.
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Il Signore Assetato: «Una Tassoni»
Il Barista Premuroso: «Guido: una cedrata al signore!»
Il Cameriere Guido: «Eccomi!»
Passano dieci minuti.
…
Signore: «La mia Tassoni?»
Barista: «Ne vuole un’altra?»
Signore: «Vorrei quella di prima»
Barista: «Me ne dolgo, ma se l’ha già bevuta non posso più ridargliela»
Signore: «Ma io non l’ho ancora bevuta!»
Barista: «Allora può berla: è senz’altro quella di prima»
Signore: «La berrei volentieri, ma non è ancora arrivata!»
Barista: «Comecome? Guido: e la cedrata del signore?»
Guido, dalla cucina: «La sto preparando!»
Barista: «Ha sentito? Questione di un attimo»
Passano altri dieci minuti.
…
Signore: «Temo che l’attimo sia trascorso»
Barista: «Le faccio il conto?»
Signore: «Non ho ancora consumato!»
Barista: «E cosa aspetta? La cedrata si sgasa»
Signore: «A questo punto direi che è proprio svanita»
Barista: «E’ colpa sua doveva berla subito!»
Signore: «L’avrei certamente fatto, ho una sete torrida!»
Barista: «E allora perché cincischia?»
Signore: «Attendo Guido»
Barista: «Ma Guido deve lavorare, mica può sedersi a bere con lei!»
Signore: «Voglio dire che attendo che Guido mi porti la Tassoni»
Barista: «Comecome? Guido: e la cedrata del signore?»
Guido, dalla cucina: «Ho capito, ho capito, un attimo di pazienza!»
Barista: «Ha sentito? Pazienti ancora un istante»
Passano diversi istanti.
Signore: «Posso sapere come la preparate la Tassoni, qui?»
Barista: «Le è piaciuta, vero?»
Signore: «A dir la verità, non l’ho ancora assaggiata»
Barista: «E dov’è finita tutta la sete che aveva?»
Signore: «M’è addirittura aumentata!»
Barista: «E allora beva, beva subito!»
Signore: «Quanto lo vorrei! Il fatto è che Guido…»
Barista: «Guido è un ottimo cameriere, sa?»
Signore: «Sarà anche ottimo ma è un tantino lento»
Barista: «Comecome? Vuol dire che non le ha ancora portato la sua cedrata?»
Signore: «Eppure ho pazientato a lungo»
Barista: «Guido: e la cedrata del signore?»
Guido, dalla cucina: «Eccola, è pronta!»
Barista: «Ha sentito? È pronta»
Signore: «Corro a sedermi al mio tavolino, allora!»
In quel momento entra la signora Ivana.
Barista: «Buon giorno signora Ivana, oggi è più bionda del solito»
Ivana: «Ti vingvazio, sono uscita ov ova dalla pettinatvice»
Barista: «Vedo che ha cambiato pelliccia anche stamane»
Ivana: «Già, questa è un vegalo che mi sono fatta per festeggiave»
Barista: «E cosa festeggia, se non sono indiscreto?»
Ivana: «Ho assunto una nuova colf»
Barista: «E festeggia comprandosi una pelliccia?»
Ivana: «L’auto l’ho pvesa ievi!»
Barista: «Posso servirle qualcosa, signora Ivana?»
Ivana: «Una cedvatina, non ho digevito il fagiano vipieno di ostviche ievi seva a cena»
Barista: «Guido: una Tassoni per la signora»
Guido: «Eccovi servita, signora! Una bella cedratina fresca fresca»
Ivana: «Oh, Guido, sei sempve così pvemuvoso. E molto efficiente»
Guido: «Dovere, madame. Ogni suo desiderio è un ordine»
Ivana: «Oh, Guido…»
Signore: «Quella è la mia Tassoni!»
Ivana: «Pvego?»
Signore: «Quella Tassoni mi appartiene. L’ho ordinata io»
Ivana: «Ma se lei stava leggendo il giovnale!»
Signore: «Leggevo il mio giornale aspettando la mia Tassoni»
Ivana: «Si vevgogni! Appvofittavsene di una signova!»
Signore: «Lo chieda a Guido, allora»
Ivana: «Guido!»
Guido: «Eccomi, madame»
Ivana: «Guido, di chi è questa cedvatina?»
Guido: «Sua, signora Ivana»
Ivana: «Ha visto, maleducato?»
Signore: «Guido, dimmi: cosa ti avevo ordinato?»
Guido: «Una Tassoni, signore. Gliela sto preparando»
Ivana: «Ha sentito? La sua avvivevà tva poco»
Signore: «Guido, per cortesia, la Tassoni che hai dato alla signora era la mia. È quella che stai preparandole ora, la sua!»
Ivana: «Ma dov’è finita la cavallevia?»
Signore: «Io di certo non l’ho chiamata. Ho solo ordinato una Tassoni mezz’ora fa»
Barista: «Che sta succedendo?»
Ivana: «Questvo mostvo di covtesia, mi vuole scippave della mia cedvatina!»
Signore: «È Guido che si è sbagliato! Spettava a me!»
Ivana: «È mia, è mia, è mia!»
Barista: «Signori! Non val la pena angustiarsi per una cedrata!»
Signore: «Ma io ho atteso oltre ogni limite!»
Barista: «E sia! Signora Ivana, mi permetta pregarla di cedere la sua bottiglietta di Tassoni al signore che l’ebbe a ordinare ben prima del suo arrivo»
Ivana: «Cevto che gliela cedo la bottiglietta. Ma vuota!»
Signore: «Arg! Non può farmi questo!»
Ivana: «Glu, glu, glu…»
Barista: «Signora Ivana! Non è più una bambina!»
Ivana: «Intendi dive che sono vecchia?»
Barista: «Per carità, lei è sempre così giovanile»
Signore: «Io esigo la mia Tassoni. Ora!»
Barista: «Guido: arriva questa cedrata?»
Guido: «Eccola, eccola. Ecco, signora Ivana, mi perdoni per la confusione che ho fatto prima»
Signore: «A me, a me! Devi darla a me la Tassoni!»
Guido: «Ma se è stato lei a dirmi che quella di prima era la sua e questa sarebbe stata per la signora Ivana!»
Ivana: «Lascia, Guido, il signove è un po’ disovientato…»
Guido: «Allora la Tassoni la lascio a lei?»
Signore: «Quella è mia! Quella è mia!»
Ivana: «Lasciala qui, Guido, ci penso io»
Signore: «Mi porga quella bottiglietta, piena!»
Ivana: «E pevché mai? Ho giusto sete!»
Signore: «Non può rifarlo, non può»
Ivana: «Glugluglu…»
Signore: «Barista! Qui! Subito!»
Barista: «Che succede ancora?»
Signore: «La signora Ivana mi ha bevuto in faccia anche l’altra Tassoni!»
Barista: «Signora: ha fatto ciò?»
Ivana: «Cevto! Avevo una setona!»
Signore: «L’ha fatto di nuovo!»
Barista: «Ho capito. Aveva una setona. Lei non beve mai due Tassoni di fila?»
Signore: «Io mi accontenterei anche di una: però vorrei che mi fosse servita, finalmente!»
Barista: «Comecome? E Guido non s’è fatto vedere?»
Signore: «Certo! Ma l’ha lasciata alla signora cattiva!»
Barista: «Anche lei, però, cosa pretende? È un’ora che mi occupa il tavolino e ancora non ha consumato nulla! Poi si lamenta se vengono serviti prima i clienti abituali come la signora Ivana!»
Signore: «Mi ascolti bene: io le ordino una bottiglietta di Tassoni, al tavolino. Aggiungo che ho molta sete e sono molto ma molto spazientito!»
Ivana: «Hai capito? Il signovino adesso ovdina…»
Signore: «Io, la mia Tassoni l’ho ordinata che lei era ancora sotto il casco asciugacapelli, cara la mia signora Ivana!»
Ivana: «Non mi chiami cava!»
Signore: «In effetti non lo è per niente»
Passano dieci minuti.
Signore: «Guidooo! E cosa ci vuole per stappare una bottiglietta?»
Guido: «Eccomi, arrivo!»
Signore: «Qui da me, qui da me! Non ti sbagliare!»
Guido: «Il signore è servito!»
Signore: «Era ora! È quasi ora di pranzo!»
Guido: «Vuol dire che non la vuole più?»
Signore: «Via, via! Via dalla mia bottiglietta!»
Ivana: «Guido, pev favove! Il signove deve beve!»
Signore: «Lei mi stia alla larga!»
Ivana: «Posso assaggiave?»
Signore: «Barista! Me la tolga di davanti!»
Barista: «Ma sa che lei è un tipo strano? Prima vuole la cedrata, poi la dà alla signora Ivana, poi la rivuole, poi se la fa bere, poi la rivuole e adesso vuole che gliela tolga di davanti!»
Signore: «La mia Tassoni! Dove sta portando la mia Tassoni?»
Barista: «La riporto al banco. Mi ha detto di togliergliela…»
Signore: «Molla l’osso, brutto barbone! Parlavo di togliermi di davanti la signora Ivana, non la mia Tassoni!»
Barista: «Lei è un tantino tocco»
Ivana: «Bvutto bavbone, bvutto bavbone!»
Signore: «Lei stia zitta, o la lego e la lascio dall’ortolano che la vende con le banane!»
Barista: «E ’sta cedrata la beve o no?»
Signore: «Dia qui! Ma stia attento, cosa fa? Cosa sta facendo? Nooo! Così va a finire che si rove…»
Cedrata Tassoni: «Splashhhhh-fffzzzzzzzz…»
Scritto da Antonio Galuzzi
Immagini realizzate dall’artista Sakka©
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Il sito ufficiale dell’azienda Cedral Tassoni per avere informazioni sulla storia e i prodotti e lo shop online Tassoni dove comprare questa iconica soda frizzante dal colore giallo al cedro.
L’immagine della Signora Ivana è stata liberamente ispirata alla grandissima Mina Mazzini la cui voce e le cui canzoni hanno accompagnato con uno sfondo di acqua e luce questa iconica bottiglia contenente una soda gialla e frizzante in molte pubblicità Tassoni degli anni ’70.