Sabato 27 agosto 2016
E’ una calda mattina di fine agosto e l’aula magna dell’Università LUISS di Roma è affollata di gente. Ci sono studenti, professori, giornalisti venuti ad ascoltare il discorso che terrà l’ospite d’onore dell’evento: Sergio Marchionne, patron di FCA.
In mezzo alla folla c’è anche Andrea che ha appena finito di discutere al telefono con suo padre. Il motivo è la decisione del genitore di chiudere l’azienda di serramenti fondata dal nonno perché ormai in crisi. Per il ragazzo è una sconfitta perché sa quanti sacrifici la famiglia ha fatto per fondarla. Per fare in modo che i loro serramenti si distinguessero dal mercato per la ricercatezza dei materiali e per le soluzioni all’avanguardia. Andrea ha sempre desiderato dirigerla, portandola avanti con gli stessi valori con cui il capostipite l’ha fatta diventare grande. A nulla è servito cercare di far cambiare idea al padre suggerendogli di aprirsi a nuovi mercati. È stato irremovibile. Non appena rientrerà a Bergamo, dove abitano, inizieranno le pratiche per dichiarare fallimento.
Il brusio nella sala smette di colpo non appena l’ospite entra. Si avvicina al microfono mentre proiettano un video sulla Ferrari, l’altra società di cui è amministratore delegato.
Il dottor Marchionne inizia il suo discorso. Parla della sua esperienza in Ferrari e delle difficoltà che ha avuto nel convincere nuovi investitori a credere nel suo progetto. Eppure è importante cercare sempre nuovi approcci per avere successo e lasciare qualcosa di duraturo.
Racconta poi di una delle sue prime esperienze di lavoro in Canada, dove ha vissuto. Per molto tempo credeva di dover imitare i modi efficienti ma duri del capo dell’azienda in cui lavorava. Voleva diventarne il nuovo direttore finanziario. Ma un giorno il responsabile delle risorse umane gli disse che ciò non sarebbe mai accaduto perché non possedeva qualità umane per rapportarsi con le persone.
Un colloquio devastante, che lo portò tuttavia ad interrogarsi su chi volesse veramente diventare e cosa volesse lasciare di sé. Poi aggiunge una frase che colpisce molto Andrea:
“Siate come i giardinieri: investite le vostre energie e talenti in modo che qualsiasi cosa facciate duri una vita … o anche di più”.
Una persona che si limita a tosare un prato poteva anche non esserci stato su quel prato, mentre l’anima del vero giardiniere, che ha lavorato costantemente per lasciare la propria impronta su quel giardino, sarà sempre là anche dopo la sua morte.
Il ragazzo capisce che adesso tocca a lui fare qualcosa per l’azienda. Si ricorda che la settimana prima ha conosciuto Sara, una ragazza i cui genitori possiedono un noto brand di abbigliamento. Il loro obbiettivo è quello di fondare una catena di negozi in Italia e all’estero.
Trova il numero e la chiama.
Dopo due anni purtroppo Sergio Marchionne è mancato, ma le sue parole non sono state vane.
Andrea, grazie ad una partnership stretta con la famiglia di Sara, si è aggiudicato la fornitura dei serramenti per tutti gli store del brand. Non solo: ha esteso la produzione anche a mobili personalizzati per negozi e oggi riceve diverse commesse da noti marchi di moda.
Ripensa alle parole di quell’amministratore delegato che lo invitava a lasciare qualcosa di importante. Sottovoce pronuncia un grazie mentre in televisione scorrono le immagini che annunciano la dipartita del manager.
Scritto da Giulia Morandi
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