Mortadella.
MOR – TA – DEL – LA.
Non è il nome di una donna – come Graziella o Antonella -, ma possiede una capacità seduttiva senza pari.
Tenera. Rosa. Con pois bianchi.
Viene da Bologna.
La Mortadella è un salume.
Si puó tagliare in fette sottili e mangiarla con il pane, il famoso panino con la mortadella.
O si puó tagliare a cubetti e mangiarla con uno stuzzicadenti. Ma in quel caso fate attenzione, perché ogni tanto c’è il rischio di incontrare un grano di pepe intero!
Le macchioline verdi che si vedono ogni tanto sono invece pistacchi, niente di cui preoccuparsi.
Anche se inizia con Mort-, il nome Mortadella non ha niente a che vedere con la morte (anche se forse in questo caso i poveri maiali avrebbero qualcosa da ridire). Probabilmente Mortadella deriva da Mortarium, cioé il mortaio che si usava anticamente per tritare la carne e mescolarla con le spezie, oppure da mirto, l’aroma usato in antichità prima che fosse scoperto il pepe.
Ma non importa la sua etimologia.
Nata tra le nebbie di Bologna al tempo di Etruschi e di Galli Boi.
Consumata nelle corti dei nobili durante il Rinascimento.
La Mortadella si è evoluta nel tempo ed è arrivata fino ai giorni nostri col solo scopo di tentarci con la sua morbida rosezza (o rosità che dir si voglia).
Chi può resisterle?
Scritto da Matilde Vallenari
References
Aziende italiane che detengono il bollino IGP del Consorzio Mortadella Bologna